Con parete convessa e corto bordo dritto con orlo aggettante lievemente all’interno. La parete è decorata entro una doppia fascia liscia con ampie iscrizioni in cufico annodato, foliato e animato, e in thuluth su sfondo arabescato. Il fregio epigrafico è intervallato da medaglioni figurati con musici, danzatori, e scene di lotta o gioco. Nella parte inferiore della parete, a terminare il decoro, vi è un festone ad archetti intrecciati terminanti in palmette lanceolate. Il bordo reca un fregio continuo con animali, tra cui un elefante incornato da un unicorno. Il fondo interno è decorato da personaggi stanti su sfondo di arabeschi entro un medaglione incorniciato da un festone a palmette intrecciate, mentre l’esterno è occupato da un medaglione polilobato campito a intrecci vegetali. ca di lavorazione e concetto di decoro ma di dimensioni significativamente maggiori.
Note di catalogo: Il motivo dell’elefante incornato da un unicorno è un motivo raro, si veda quello che compare su di un esemplare di coppa mamelucca conservato ai musei civici di Torino (inv. n. 159).
La morfologia e le dimensioni, la scansione dello spazio per bande e il motivo a palmette lanceolate sono simili a due oggetti più tardi conservati al Museo Nazionale del Bargello (inv. N. 7161) e al V&A (inv. N. 760-1889).
Si confronti il lotto venduto da Sotheby’s, asta numero L16223, Arts of the Islamic World; 19 Ottobre 2016, Londra, lot. 225 e attualmente conservato all’Agha Khan Museum di Toronto (inv. n. 2016.4.2), assimilabili per forma, tecnica di lavorazione e concetto di decoro ma di dimensioni significativamente maggiori.