Raffigurante Mansujri seduto in dhyanasana sopra ad una base a fiore di loto, la mano destra alzata regge una spada e la sinistra in vitarka mudra tiene lo stelo di un uptala che sorge all'altezza della spalla. Il dhoti è retto da una cintura e lascia scoperto il busto del bodhisattva. È ornato con gioielli vistosi abbelliti con turchesi e drappi fluttuanti. La figura sta sopra ad un vessillo che pende drappeggiato da un trono retto da due leoni delle nevi dal quale sorge una fiamma cesellata e forata con aureola.
Provenienza: collezione privata, Italia.
Note di catalogo:
Il viso serafico della scultura di derivazione himalayana è riscontrabile in altre figure di Manjushri anche in altre manifestazioni, come si evince dalla figura Tibetana del XVIII secolo di Manjughosa al Palace Museum di Pechino ed illustrata in The Palace Museum 2002, Iconography and Styles, Tibetan Statues in the Palace Museum, Pechino, pag. 326-327, n. 139. Anche lo stile delle mani è molto simile.
Si veda anche il viso della Tara dei Laboratori Imperiali di Pechino sempre conservata al Palace Museum ed illustrata in op. cit., pag. 358, n. 154, molto simile nell'espressione al presente Manjushri, che potrebbe implicare una stessa possibile attribuzione di manifattura.